Camilla Trinchieri: ”Non si può vivere solo di mente. Abbiamo anche un cuore che va nutrito”
Read the Italian Interview by the webzine Libreriamo – July 15, 2014
L’autrice nata a Praga e trasferitasi a New York torna in libreria con “Verso domani”, una grande storia di incontri difficili, amicizie spericolate e tenerissimi amori. Una lettura per tutte le stagioni, sull’onda di un mistero appassionante
MILANO – “Nessun uomo è un’isola”. Cita John Donne l’autrice Camille Trinchieri per sottolineare come i sentimenti, gli affetti sono capaci di definire una persona. concetto ribadito anche all’interno di “Verso domani“, terzo romanzo uscito in Italia dell’autrice nata a Praga, cresciuta in Italia e trasferita a New York. Il suo ultimo romanzo è una grande storia di incontri difficili, amicizie spericolate e tenerissimi amori. Una lettura per tutte le stagioni, sull’onda di un mistero appassionante.
Come nasce la trama del suo ultimo libro?
Ho una nipote quindicenne e una figlioccia della stessa età. Ascoltandole parlare delle loro gioie, dei loro disappunti, mi è venuta voglia di esplorare la storia di due amiche. Per me, da giovane, era importantissimo avere un’amica del cuore a cui potevo raccontare tutto, sicura che mi avrebbe sempre capito. Ed ero felice quando era lei a confidarsi con me. In due eravamo forti, invincibili. Come spiega Tracy a Lenni, ”Siamo ognuno il pezzo mancante nella vita dell’altra.”
In Verso domani ho cercato di descrivere un legame bello, intenso, indimenticabile come quello vissuto da tante ragazze quando il loro “chi sono” è ancora traballante, non definito. Ma io sono un po’ perversa. Una volta imbastita l’amicizia fra Lenni e Tracy nella mia mente, mi sono chiesta: ”E se…?” come ho fatto con i miei altri romanzi. In questo romanzo la domanda che mi sono fatta è stata: “E se, in questo idillio al lago di Lakewood, subentra un ragazzo, Billy? Cambia l’amicizia fra Lenni e Tracy? E, se cambia, come cambia?”
Per la trama ed i personaggi dei suoi libri, attinge dalla realtà e fatti di cronaca?
Quanto attingo dipende dal libro.
Il prezzo del silenzio, il primo libro uscito in Italia, nacque dalla vista di uno sguardo amoroso fra una madre e la sua bambina in un parco. La scena non esiste nel libro —servì solo da spunto— perciò direi che in questo caso l’unica realtà a cui attinsi era dalla città di New York.
Cercando Alice è ambientato a Praga, Roma e Cernobbio durante la seconda guerra mondiale ed è intriso di realtà e cronaca. I personaggi sono basati sulla mia famiglia. Il libro parla di una madre americana sposata con un diplomatico italiano che si trova in una situazione difficilissima una volta che l’America entra in guerra. Solo lo scheletro della storia è basato sulla realtà. La carne è fiction.
Con Verso domani i fatti di cronaca sono rappresentati da Sam, un soldato con un grande peso sulle spalle. Volevo entrare nella testa di un uomo ferito dalla guerra e perseguitato dal senso di colpa. Appena tornato a casa scopre che Billy, suo fratello, non solo è morto, ma è forse un assassino. L’unica persona che può aiutarlo a capire cosa è successo è Lenni.
Uno dei temi centrali del libro è il dolore e la perdita. Come è possibile superarli e andare, appunto, “verso il domani”?
È possible solo se si è disposti ad accettare il dolore, cercare di comprenderlo, riviverlo e risoffrirlo. La cosa peggiore è nasconderlo in qualche angolo buio di noi stessi, come fanno Tom ed Emma ne Il prezzo del silenzio. Rispunta fuori di sicuro anche se non ne siamo consapevoli. Ci condiziona. Ci fa agire nel modo sbagliato. In questo ultimo romanzo Lenni scappa a New York per dimenticare il dolore e il dubbio provocato dalla morte di Billy e Tracy. Ma l’arrivo di Sam, che vuole sapere la verità sul fratello, non glielo permette. Per affontare l’accaduto lo rivive attraverso messaggi che scrive su Facebook alla amica morta.
Quale ruolo hanno i sentimenti e gli affetti nella vita di una persona?
Sono entrambi essenziali, almeno per me, anche se a volte certi miei personaggi preferirebbero che non fosse così. I sentimenti, gli affetti ci definiscono. Quattrocento anni fa il poeta inglese John Donne scrisse “nessun uomo è un’isola”. Vale ancora. Siamo nulla senza il mondo che ci circonda. Non si può vivere solo di mente. Abbiamo anche un cuore che va nutrito.
Quali sono i punti di continuità e di rottura di questo libro rispetto ai suoi precedenti?
Non credo che ci sia rottura. Cambia l’ambiente: New York, l’Europa durante la seconda guerra mondiale, un piccolo paese accanto ad un lago nel Connecticut. Cambiano i personaggi: una coppia infelice con un figlio tredicenne e una ragazza cinese. Una madre americana impaurita e una figlia che ricorda il disfacimento della sua famiglia. Due ragazze che si vogliono bene, un soldato ferito e suo fratello.
I miei temi non cambiano. I miei libri parlano di dolore, di perdite e di tanto amore. Sono tre cose inestricabili. Purtroppo.
15 luglio 2014